venerdì 2 marzo 2018

Verso la Pasqua - 2a settimana

Verso la Pasqua

II settimana
Claudia
Moglie di Ponzio Pilato

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 27, 11-14;19-24;26)

Gesù intanto comparve davanti al governatore, e il governatore lo interrogò dicendo: «Sei tu il re dei Giudei?». Gesù rispose «Tu lo dici». E mentre lo accusavano i sommi sacerdoti e gli anziani, non rispondeva nulla. Allora Pilato gli disse: «Non senti quante cose attestano contro di te?». Ma Gesù non gli rispose neanche una parola, con grande meraviglia del governatore. 
Ecce Homo, Antonio Ciseri
Mentre egli sedeva in tribunale, sua moglie gli mandò a dire: «Non avere a che fare con quel giusto; perché oggi fui molto turbata in sogno, per causa sua». Ma i sommi sacerdoti e gli anziani persuasero la folla a richiedere Barabba e a far morire Gesù. Allora il governatore domandò: «Chi dei due volete che vi rilasci?». Quelli risposero: «Barabba!». Disse loro Pilato: «Che farò dunque di Gesù chiamato il Cristo?». Tutti gli risposero: «Sia crocifisso!». Ed egli aggiunse: «Ma che male ha fatto?». Essi allora urlarono: «Sia crocifisso!».
Pilato, visto che non otteneva nulla, anzi che il tumulto cresceva sempre più, presa dell'acqua, si lavò le mani davanti alla folla: «Non sono responsabile, disse, di questo sangue; vedetevela voi!». Allora rilasciò loro Barabba e, dopo aver fatto flagellare Gesù, lo consegnò ai soldati perché fosse crocifisso.

 Testimonianza

Buona sera, mi presento, sono Claudia, Claudia Procula.
In quel periodo ero distrutta, erano notti che
non riuscivo a dormire perchè continuavo a fare dei sogni assurdi: un uomo accusato ingiustamente, una condanna sbagliata, mio marito incapace di prendere una decisione giusta perché messo sotto pressione dai sommi sacerdoti... lui, che era stato mandato dall’imperatore Tiberio in persona, con le mani legate! Era impossibile tutto ciò! O meglio, lo era fino a quel giorno...
Era mattina e io stavo andando in tribunale da mio marito, il prefetto Ponzio Pilato. Appena arrivata capii che ero nel bel mezzo di un processo… un processo molto strano perché erano presenti tutti i sommi sacerdoti. Mio marito stava discutendo proprio con loro su cosa fare dell’imputato che, a loro dire, “agitava il popolo” e  “impediva di pagare le tasse”, ma non c’erano prove!  Cercai di avvicinarmi per capire chi era l’imputato, ma avrei preferito non averlo mai fatto… quando vedetti il suo volto lo riconobbi subito! Era l’uomo che vedevo nei sogni, l’uomo che sarebbe stato condannato ingiustamente. Chiesi ad alcuni consiglieri di mio marito di chi si trattasse e mi dissero che era Gesù di Nazareth. Tutto mi fu chiaro, avevo sentito parlare di lui, era un uomo che aveva fatto miracoli, aiutato le persone e predicato parole di Vita e di Pace.
Dovevo fare qualcosa, non volevo che mio marito si rendesse complice di una condanna ai danni di un uomo giusto, e subito corsi da lui, gli raccontai i miei sogni e gli consigliai di liberarlo, di fare la cosa giusta. Ma mio marito, troppo preoccupato della sua posizione di potere, ha preferito “lavarsene le mani” e far votare alla folla, che, minacciata dai capi dei sacerdoti, ha chiesto che venisse liberato Barbabba, un assassino. Così Gesù fu condannato a morte.

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