sabato 15 settembre 2018

Un'estate da non dimenticare

Quest’anno il tema dell’oratorio estivo è stato ALL’OPERA, questo argomento ha voluto farci riflettere sull’agire dell’uomo. In ottica cristiana significa che Dio ci ha creati capaci di agire e ci mette a disposizione un mondo di oggetti da usare, ci affida un compito; il risultato del nostro agire diventa un dono non solo per noi ma anche per gli altri. L’uomo fa parte della creazione di Dio, è il co-protagonista della sua opera. C’è una frase in particolare che mi ha colpito molto: “È Dio infatti che suscita in voi il volere e l’operare secondo il suo disegno”; questa frase è tratta dalla lettera di san Paolo ai Filippesi. In questa lettera condivide la sua gioia nel sapere che i fratelli di Filippi si comportano in maniera degna di essere chiamati figli di Dio. Questo ottimismo, forse è dato dal fatto che i Filippesi erano davvero delle persone sincere. Paolo è convinto che siccome è stato Dio a operare nei loro cuori, non lascerà incompiuta la Sua opera. Dio ha un disegno stupendo per tutti noi e una volta che ha iniziato le fondamenta non lascerà che il “cantiere” fallisca, a meno che noi decidiamo di licenziarci.
Durante questo Oratorio Estivo tutti gli animatori si sono messi all’opera per organizzare al meglio tutte le attività e per far passare una bella estate sia ai bambini che a loro stessi. Come dice la frase stampata sulla maglietta degli animatori: “La bellezza
è nelle mani di chi si mette all’opera”, mettersi all’opera infatti significa incontrare lo straordinario mondo del lavoro umano e la capacità di trasformare la natura per trarne qualcosa di necessario alla vita. È anche l’occasione per scoprire che un comportamento scorretto crea ingiustizie dolorose che sono spesso subite dai più deboli e dai più poveri.
Quest’anno è stato il mio primo anno di oratorio da animatrice e sinceramente è stata un’esperienza meravigliosa che mi ha insegnato molte cose, e che mi ha fatto crescere come persona. Mi ha fatto piacere vedere tutti quei bambini entrare in oratorio con la voglia di giocare e di fare nuove amicizie. Ho imparato che io sono un esempio e se faccio cose belle e giuste chi è con me impara cose belle e giuste, mi sono impegnata tanto quest’anno e ho dato il massimo per riuscire a rendere felici e fieri di me tutti, sia grandi che piccoli. Che dire è stata proprio un’estate indimenticabile, piena di cose positive ma anche di cose negative che poi si sono risolte, è stata come una tempesta che successivamente si trasforma in un arcobaleno. Non vedo l’ora che arrivi la prossima estate per intraprendere un nuovo anno da animatrice, mi sono trovata davvero benissimo con tutti gli animatori sia della mia età sia più grandi, ho avuto l’occasione di instaurare dei legami più forti con persone che prima salutavo appena. Abbiamo riso, abbiamo scherzato, abbiamo litigato e poi abbiamo fatto pace, abbiamo persino visto bambini che alla fine dell’oratorio estivo piangevano perché avrebbero voluto stare con noi altri mesi.
Ho imparato che l’importante non è FARE l’animatore ma ESSERE animatore. Essere animatori in oratorio significa mettersi a disposizione per aiutare i bambini a crescere nel gioco e nelle attività. Il ruolo dell’animatore deve essere quello di un educatore che ride, scherza, gioca e magari rimprovera il ragazzo che sbaglia aiutandolo a capire quale sia la via migliore per risolvere i problemi personali e con gli altri. Si può fare l’animatore e mettersi a disposizione solamente in estate per occupare il proprio tempo libero, magari pensando che il compito che ci è richiesto sia solamente organizzare giochi, attività e sgridare qualche bambino per sentirsi autorevoli. Ma essere veramente animatore richiede una partecipazione non solamente nel contesto dell’oratorio estivo, ma anche durante l’inverno e nelle domeniche durante l’anno, anche a Messa. Un bambino che vede l’animatore durante l’estate e basta è facile che pensi che il nostro ruolo si completi solo in questo contesto, ma se ci vede durante tutto l’anno, anche solo per pochi minuti, capirà che l’animatore non è solo un riferimento dell’estate ma piuttosto un ragazzo sempre presente, con cui può parlare e confrontarsi. 
L’animatore vero è chi, sentendo i bambini come amici e fratelli si applica ogni giorno, ogni ora ed ogni istante dell’oratorio, senza fermarsi davanti alle difficoltà, perché vuole che sia tutto perfetto per i suoi amici e che sia per loro un momento in cui si riesca ad imparare qualcosa di nuovo non solo per i ragazzi, ma anche per gli animatori. Quello che conta nell’essere un animatore in oratorio è insegnare i valori cristiani, facendo capire ai bambini che anche partecipare alla Messa della domenica non è un momento triste ma piuttosto un momento gioioso e di festa. Io penso che per essere un vero animatore non bisogna essere ragazzi particolari, bravi in tutte le attività, ma piuttosto esser disposti ad essere umili, pronti a rispondere alla chiamata di un bambino che ci chiede aiuto, che vuole ascoltare una storia, che vuole giocare a pallone o vuole essere consolato, insegnando il comportamento più adatto per vivere con gli altri senza nascondersi, scappare di fronte alle difficoltà ma al contrario affrontarle con coraggio.
E così si è concluso anche questo oratorio estivo che è stato pieno di emozioni indimenticabili e, come ho detto prima, non vedo l’ora del prossimo per affrontare un nuovo tema e imparare sempre di più. Ricordatevi solo che l’oratorio è tutto questo e anche molto di più.
Ginevra Dossi

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