lunedì 24 dicembre 2018

Presepe 2018 - È veramente strano?

Quest’anno vi abbiamo regalato un presepe strano. Strano perché Gesù ci aspetta in cima a un monte, strano perché la Natività si trova in un tempio, strano perché per arrivare sulla vetta ci sono sia una scala che una grotta.
Con questo articolo cerchiamo di chiarire perché tutto ciò non è poi così strano e così lontano da noi.

Partiamo dalle due vie. Entrando nel presepe -dal muretto che abbiamo sulla sinistra-, ci troviamo, come la statuina, davanti ad un bivio e a pochi passi da noi un uomo con un bambino che ci indica una via, quella più semplice, che ci porta alla cima del monte attraverso una piccola salita e una grotta con un ingresso vistosamente squadrato. Ecco questa via è quella che rappresenta una fede di comodità, di cose che si ripetono sempre uguali: la messa è una tradizione - magari neanche troppo rispettata-; i sacramenti qualcosa da bambini; i valori cristiani qualcosa che va bene solo quando si è in certi ambienti ma non quando ci troviamo davanti a persone diverse da noi o in cerca di vera sicurezza.. La seconda via, più complessa, è una grande scalinata irregolare: più corta, certamente, ma non agevole, non adatta a tutti; è più la strada di chi ha fretta di andare incontro a Gesù, è la strada di chi non si accontenta di una fede tranquilla, è la fede di chi vive il suo essere cristiano con la fiammella dello Spirito Santo che si agita sul suo capo (cfr At 2,3). Allora il primo augurio di questo Natale è di poter essere Cristiani con la ‘C’ maiuscola, essere Cristiani vivi che splendono come astri nel mondo (cfr Fl 2,15)!

Il secondo elemento di stranezza è la Natività all’interno di un tempio, un tempio con la volta blu. Il richiamo è al blu delle volte della Basilica superiore di San Francesco ad Assisi, dedicata a uno dei Santi che con più difficoltà ha capito cosa Dio voleva da lui: Dio gli chiedeva “va e ripara la mia Chiesa che crolla” e Francesco iniziò a fare il restauratore di chiese, ben tre ne sistemò prima di capire che quella da curare era la Chiesa intesa come popolo di Dio. Ecco magari anche noi dobbiamo capire bene cosa ci chiede Dio. Il secondo augurio allora è che la nostra comunità possa ritrovarsi di più nelle figure di San Francesco e di papa Francesco, essere uomini e donne attivi, non persone che parlano, ma che fanno o, come disse San Francesco: “Predicate il Vangelo, e se è proprio necessario usate anche le parole.”.

Infine il terzo elemento, credo quello più “fastidioso”, Gesù nasce sulla cima di un monte, colui che viene sulla terra per ognuno di noi è su un posto lontano, scomodo da raggiungere. L’ispirazione è dal libro dell’Apocalisse: “Ecco, sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me” (Ap 3,20), Gesù viene in mezzo a noi ma non irrompe nelle nostre vite con arroganza, ma con estrema educazione bussa alla porta del nostro cuore, se apriamo entra. Ecco allora che la venuta di Gesù sul monte ci dice che sì, lui viene per noi, ma tu lettore scegli se andare da lui, accoglierlo nella tua vita, se cenare con Lui e Lui con te o se rimanere giù dal monte, vedere che c’è qualcosa, come la statuina fuori dalla sua casa, ma non farti prendere più di tanto da Lui. Siamo quindi alla fine, al terzo ed ultimo augurio, che questo Natale ti tocchi nel cuore e che ti faccia riscoprire per il 2019 la bellezza del “salire le scale”, fare fatica, impegnarti per poter incontrare Gesù nel servizio con e per gli altri!

Buon Natale e
Felice (e faticoso) 2019!!

venerdì 7 dicembre 2018

Novena 2018

Il S.Natale si sta avvicinando con una novità: nove nuove statuine per il nostro presepe!!
Le ha scoperte il nostro arcivescovo, Mario Delpini, che ci accompagnerà durante tutta la novena con alcuni racconti, scritti da lui, che ci presentano queste nuove statuine che, forse, già conosciamo molto bene ma spesso dimentichiamo quanto sono importanti. Ecco alcune sue parole:
Quest'anno voglio aggiungere statuine nel mio presepe. Sì, ci saranno i mestieri di Giudea: i pastori, i taglialegna, i fabbri, le casalinghe; e anche i mestieri del mio paese: il capostazione, il veterinario, il violinista. Ma voglio invitare alla grotta di Betlemme nuovi personaggi. Uno al giorno, per tutta la Novena di Natale. Chissà se qualcuno saprà costruirli?
Ecco gli appuntamenti imperdibili!