martedì 19 marzo 2019

#3 - Nuove prospettive

“L’abitudine ci nasconde il vero aspetto delle cose.”
Michel de Montaigne
Sono sempre stato dell’idea che uno dei mali maggiori nello svolgere un’attività sia la routine. Ripetere sempre la stessa cosa, percorrere sempre la solita strada, rispettare sempre gli stessi orari fino a rendere tutto un processo automatico e dimenticarsi il motivo per cui avevamo scelto di iniziare o che ci aveva fatto appassionare.
È il rischio che si corre quando ci si concentra su una sola cosa, continuando a farla e rifarla fino ad esaurire la bellezza che tanto ci aveva colpito la prima volta. 
Arrivati a quel punto rimangono solo due strade: trovare qualcos'altro a cui dedicarsi oppure reinventare il tutto. 

Così un’ascesa percorsa tante volte ha poche emozioni da regalarci  ancora: ma cosa succede se cambiamo le condizioni al contesto? Se invece di affrontarla la mattina la si percorresse di pomeriggio? Se invece di partire alle prime luci dell’alba per godere del sole al suo zenit una volta arrivati in cima, ci si lasciasse incantare dal tramonto? Cosa succederebbe se si tornasse mentre il buio cala e le prime stelle spuntano nel cielo?
Sono domande che spiazzerebbero un qualsiasi escursionista “delle classiche camminate domenicali”, quesiti che possono cambiare completamente la concezione che si ha della montagna.
Come ogni cambio di prospettiva queste domande hanno dato nuovo ossigeno alla fiamma della nostra curiosità, rinvigorendola.
Le montagne stanno chiamando e noi dobbiamo rispondere.                            .                      

La salita è più nervosa...
- “Arriveremo in tempo?”
- “Sarà abbastanza limpido per vedere qualcosa?”
 Con questi e molti altri dubbi saliamo senza ben sapere cosa ci aspetterà, ma quando arriviamo in vetta lo spettacolo è mozzafiato. 
Piano piano iniziamo a recuperare il fiato e percepiamo il grande silenzio che ci circonda: siamo gli unici in cima alla montagna. 
Il cuore che ancora batte forte per lo sforzo finale inizia ad allinearsi con la calma dell’atmosfera, mentre il sole basso all'orizzonte inizia a cambiare colore donando mille sfumature diverse a nuvole e neve. 
È un continuo stupirsi e gridare: 
- “Guarda là!” 
- “Ma che spettacolo!” 
- “Hai visto che colori?”

Alla stregua di un bambino che per la prima volta si gingilla stupefatto con un caleidoscopio, ecco come un panorama, che pensavamo non potesse più regalarci nulla di nuovo, si trasforma mutevole e variopinto in una meraviglia inaspettata.
È la magia della montagna.
Simone Sala

Info Tecniche
Difficoltà
Escursionisti (E - I° Livello) 
Partenza
Chiesa di Brumano (BG)
Tempo di
percorrenza
Ascesa: 2.15 ore
Dislivello
positivo
950 metri
Arrivo
Rifugio Azzoni - Resegone
(1884 m. slm)
N.B.: in periodo invernale portare
con sé un paio di ramponcini

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