mercoledì 20 novembre 2019

#10 - Due cuori e una capanna

“Qualunque cosa sogni d’intraprendere, cominciala.
L’audacia ha del genio, del potere, della magia.”
Johann Wolfgang von Goethe

Venerdì mattina, fine settembre: dopo diversi rinvii a causa del meteo più volte sfavorevole, finalmente decidiamo di prendere una pausa dai tanti impegni quotidiani per passare due giorni immersi nella natura delle Alpi Orobie.
Non essendo assidui frequentatori della montagna, che abbiamo imparato ad apprezzare solo negli ultimi anni, ci fidiamo del consiglio di un’amica e la mattina presto partiamo per Carona, prima tappa dell’itinerario che abbiamo scelto.
Parcheggiata l’auto, zaini in spalla e scarponcini ai piedi, si parte. 
Meta per la notte: Rifugio Longo.
L’aria è frizzante, il sole sfiora le montagne, il silenzio ci avvolge. 
Ci prepariamo al nostro viaggio con una fetta di torta portata da casa e ci sentiamo inarrestabili. Dopo mezz’ora di cammino ci troviamo immersi in un bosco, avanziamo salendo a poco a poco su un sentiero che sin da subito ci regala un bellissimo panorama.
Passate le due ore e mezza previste, giungiamo
al rifugio Calvi affamati e infreddoliti dal vento che renderà la nostra sosta decisamente breve ma sufficiente a godere della magnifica vista sui monti e i laghetti che circondano il posto.
Consumato il pranzo, scattate le doverose foto e caricati nuovamente gli zaini in spalla proseguiamo seguendo le indicazioni per il passo Selletta.
Da qui la strada cambia: si fa più stretta, evidentemente meno frequentata, attraversata saltuariamente da piccoli ruscelli e segnata dal passaggio di vari animali.
Poco dopo ne avremo la conferma: in lontananza, in prossimità della sommità del passo che stavamo per raggiungere, scorgiamo un’allegra compagnia di stambecchi che ci osservano incuriositi dall’alto e, poco più avanti, sentiamo riecheggiare tra i monti il fischio di una marmotta purtroppo sfuggita alla nostra vista. 
Poter vedere alcuni animali abitare questi luoghi in libertà ci fa sentire così lontani dalla vita di tutti i giorni, in città, che non ci sembra vero di essere soltanto a poco più di un’ora da casa.
L'ultimo tratto che ci separa dal passo è una radura e ci consente di ammirare la natura tutt’attorno, che comincia a tingersi dei caldi colori dell’autunno.
Più volte durante la salita ci guardiamo indietro e ci rendiamo conto di essere gli unici spettatori di una bellezza che riempie gli occhi di stupore, una bellezza rara, che non si può non raccontare a chi non era con noi.
La vista dai 2373 metri del Passo Selletta è uno spettacolo a 360 gradi, che lascia senza parole e che ripaga di tutta la fatica fatta per salire fino in vetta.
“Guarda quanta strada abbiamo fatto! Eravamo laggiù!”: condividere con qualcuno a cui vogliamo bene un’emozione tanto forte significa inevitabilmente raddoppiare la gioia. Quante volte le esperienze che facciamo diventano ricordi preziosi soprattutto grazie ai compagni di viaggio che abbiamo avuto al nostro fianco? 
Armati della voglia di arrivare finalmente alla nostra destinazione finale ci avventuriamo, ormai al calar del sole, per una discesa impegnativa poiché ripida e rocciosa; ma che rende ancor più lieto il momento di togliere gli scarponi, infilare le ciabatte e andare a gustare l'abbondante e meritata cena al caldo.
Il mattino seguente, percorrendo un altro sentiero, partiamo di buon’ora verso Carona, dove ha avuto inizio e ora finisce la nostra breve avventura.
Dalle gambe affaticate non si direbbe, ma non vediamo l’ora di riprendere gli zaini e fare di nuovo insieme il primo passo verso un’altra vetta.
Gloria e Samuele
Rifugio Longo
la nostra capanna per una notte.

Info Tecniche
Difficoltà
Escursionisti (E) 
Partenza
Carona (BG)
(1278 m s.l.m.)
Arrivo
Rifugio Longo
(2026 m s.l.m.)
Tempo di
percorrenza
Corona-Calvi 2.30 h
Calvi-Longo 3.30 h
Longo-Carona 2 h 
Dislivello
positivo
900 metri
Punti di
Appoggio
Rifugio Calvi
(2023 m s.l.m.)

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