mercoledì 19 febbraio 2020

#12 - Le maglie dell'Amicizia

“Mi piace la gente che sa ascoltare il vento sulla propria pelle, sentire gli odori delle cose, catturarne l'anima. Quelli che hanno la carne a contatto con la carne del mondo. Perché lì c'è verità, lì c'è dolcezza, lì c'è sensibilità, lì c'è ancora amore.”
Alda Merini
A pensarci non riuscirei a quantificare i giorni passati in vacanza sulle sponde del lago di Garda con gli amici. Una meta fissa delle spensierate estati dell'adolescenza, che raggiungevamo appena possibile e che nel tempo ha lasciato un segno indelebile nei nostri cuori. Quando poi, tornati a casa, la routine riprendeva e le giornate si facevano sempre più brevi e fredde altro non ci restava che riguardare le foto di quei bei momenti e sognare di essere ancora lì. Ed è proprio osservando quelle foto che nasce l’idea di questa escursione: Monte Baldo! 
Per anni l’abbiamo visto svettare imponente sulla riva opposta del lago e allora perché non cambiare punto di vista e scoprire da lassù cosa si vede?

Partiamo di mattina presto, la strada è lunga, siamo pieni di voglia ma anche di incertezze: non siamo mai stati su quelle montagne e sappiamo che ci sarà neve. 
La voglia di esplorazione però è tanta e quella cima che da tempo ci chiama non può più aspettare. Ci incamminiamo consapevoli che già ai primi segni di difficoltà si dovrà rinunciare e tornare indietro ma nessuno ne parla, anzi è una gara a chi è più spavaldo e riesce a fingere che il problema per lui non esiste. È un gioco mentale e noi giochiamo. 

Presto raggiungiamo la lunga cresta che ci accompagnerà fino al rifugio Telegrafo e qui la neve inizia a farsi più presente. Il vento freddo spira forte, il percorso è completamente ghiacciato, la neve molto stabile. Mettiamo i ramponi e proseguiamo. Finalmente si apre la visuale sul lago e ci blocchiamo subito a osservarlo, in cerca di Gargnano, quell'adorato paesello delle nostre estati insieme, che mai avevamo visto da così lontano. Quando lo individuiamo ci prende un attimo di nostalgia, però c’è troppo vento e troppa voglia di arrivare in vetta per indugiare. 
Arriviamo fino alla bocchetta del camino incrociando parecchi escursionisti che tornano indietro e anche noi in quel punto decidiamo di ripiegare. C’è un passaggio esposto e non siamo attrezzati per affrontarlo e neanche sicuri della strada da prendere. Scorgiamo in lontananza la nostra meta, ma sono già le undici di mattina e abbiamo paura per le condizioni della neve nel pomeriggio…
…poco male: la giornata è stupenda e la nostra camminata l’abbiamo fatta. 
Ritorniamo indietro e ci fermiamo a due rifugi intermedi, dove, al riparo, riusciamo a mangiarci i panini portati da casa. 
Iniziamo a parlare un po' della mattinata trascorsa, passiamo dai “per me ce la potevamo fare” ai “la prossima volta ce la faremo” e poi finalmente ci si stacca dalla montagna e si inizia a parlare dei problemi quotidiani che ognuno ha, ma che solitamente tiene per sè. 
In montagna questi problemi non ci sembrano più così personali, la condivisione delle fatiche del cammino e del meritato riposo ci fa avvicinare gli uni con gli altri e ci fa aprire con leggerezza e naturale fiducia tra compagni di avventura.
È così allora che un’escursione a lungo sognata (e in parte fallita) diventa occasione per stringere ancora di più le maglie di un’amicizia di vecchia data. 
Simone
Bocchetta del Coal Santo, 1978 m s.l.m..

Info Tecniche
Difficoltà
Escursionisti Esperti (EE) 
Partenza
Ferrara di Monte Baldo (VR)
(1250 m s.l.m.)
Arrivo
Passo del Camino
(2100 m s.l.m.)
Tempo di
percorrenza
2.30 h (Ascensa) 
Dislivello
positivo
800 metri
Punti di
Appoggio
Rifugio Chierego
(1911 m s.l.m.)

Rifugio Fiori del Baldo
(1850 m s.l.m.)

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