mercoledì 18 marzo 2020

#13 - Girotondo


“Peter aveva usato una parola ben precisa per il suo viaggio. 
«“gnaskor”, ovvero girovagare: cosi vengono definiti i pellegrinaggi in Tibet ».
Un pellegrinaggio è in ogni cultura un cammino di purificazione, però nel girovagare, nel camminare in tondo, non c è alcun punto d’arrivo, che invece è fondamentale nei pellegrinaggi che intendiamo noi.  Gerusalemme, Roma, la Mecca: senza una meta come si sa quando si è raggiunta la purezza?"
Paolo Cognetti
- “Driiin” 
Suona la sveglia, come ogni mattina. 
Ci alziamo dal letto ancora assonnati, come sempre, ma oggi non dobbiamo andare in università o al lavoro, oggi lo facciamo per scelta: è domenica e con la solita compagnia si è deciso di andare a camminare.
Camminare non per raggiungere una meta, ma per
trascorrere la giornata.
Senza meta, ma con un obiettivo: condividere, finalmente, un po’ del proprio tempo con persone della propria età, che hanno voglia semplicemente di stare bene, e non con adulti che ogni giorno interpretano la parte delle persone responsabili e diligenti nel grande show del mondo dei grandi.
Sappiamo che prima o poi dovremo mettere anche noi la maschera e recitare su quello stesso palco, prenderci le nostre responsabilità e rinunciare ai nostri ingenui sogni da ragazzi…
…ma per adesso ogni boccata d’aria lontani da quel mondo è ossigeno puro che ci scorre nelle vene e chi ci fa sentire liberi.
Così cerchiamo una via di fuga e la troviamo nello stare qualche ora con quegli amici fidati che hanno voglia di cogliere l’attimo e scoprire cose nuove, fare nuove esperienze: non ce lo diciamo mai ad alta voce, eppure tutti noi abbiamo iniziato ad accorgerci che il tempo passa e questa stagione delle nostre vite non tornerà.
Esplorare, tentare, conoscere, riscoprirsi e mettersi in gioco sono le parole del mantra che ci risuona in testa e camminare sulle nostre montagne è una buona risposta a questa nostra urgenza.

Eccoci allora in direzione dell’alpe Giumello, una bella collina verde e un poco spelacchiata dall'alto della quale si può godere di una bellissima vista sul lago di Lecco. L’idea era di percorrere il suo anello ad una quota costante e poi raggiungere la croce sulla sua cima, ma alla fine ci accontentiamo solo del giro e preferiamo optare per un caffè caldo nel rifugio, dove poter scambiare due parole. 
È impressionante come un’attività semplice e naturale come camminare, fianco a fianco con altri ragazzi, possa rivelarsi tanto rigenerante.
È proprio così: nell'incessante corsa della vita, ogni tanto fermarsi e mettersi a girare in tondo senza meta per qualche montagna ci permette di spogliarci di quelle maschere che indossiamo tutti i giorni e ci mette alla pari davanti a una salita, dove non si può delegare, non si può chiedere il time out, ma si deve faticare per arrivare sulla vetta.
È una caratteristica che la Città ha perso da tempo, lì le maschere valgono di più di chi le indossa e se anche hai l’oro dentro tutti noteranno prima chi ha un abito di diamanti ma l’animo di carbone. 

- “Driiin” 
Suona la sveglia, come ogni mattina. 
Mi alzo dal letto ancora assonnato, come sempre: è lunedì e devo andare a lavoro, ma oggi ho deciso di lasciare la maschera sul comodino.

Simone

Info Tecniche
Difficoltà
Escursionisti (E) 
Partenza
Giumello (LC)
(1550 m s.l.m.)
Arrivo
Giumello (LC)
(1550 m s.l.m.)
Tempo di
percorrenza
1.30 h (Giro ad anello) 
Dislivello
positivo
150 metri

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