lunedì 13 aprile 2020

Pasqua a distanza

Sia il papa che il nostro arcivescovo, nelle scorse settimane, si sono stupiti della “fantasia pastorale dei sacerdoti” che, nonostante le difficoltà, riescono a star vicino ai loro parrocchiani; ci permettiamo di aggiungere, perché correggere non sarebbe rispettoso, che anche le Comunità Educanti, essenziali collaboratori dei preti, con un po’ di fatica data dalla straordinarietà della situazione, si stanno muovendo per riuscire a stare vicini ai bambini e ragazzi che ci sono affidati.



In questa Pasqua in cui momenti di preghiera, incontri, giochi e tutto quello che conoscevamo era impossibile da organizzare, abbiamo avuto l’idea di proporre qualcosa che, nonostante la lontananza, ci permettesse di essere vicini. Il risultato è un racconto del Triduo Pasquale fatto di immagini, di volti di bambini e catechisti che, nonostante fossero tutti a casa propria, si sono ritrovati, grazie alle loro foto, vicinissimi.


Giovedì Santo - Due colpi di scena


Giovedì Santo è il giorno in cui Gesù, riunito a tavola con gli Apostoli, ha deciso di salutarli con due gesti potentissimi, quasi per dirci che se neanche così riusciamo a capire il suo messaggio, siamo messi proprio male. Il primo gesto è
la Lavanda dei Piedi: ci ricorda che, per seguire il comandamento dell’Amore, bisogna avere l’umiltà di mettersi al servizio di chi ci sta intorno, indipendentemente da chi sei/che ruolo hai nella società o nella Chiesa. Il secondo gesto è stato l’istituzione del sacramento dell’Eucarestia con cui ci ricorda, ancora una volta, che la sua morte non è la fine: “Io sono con voi ogni giorno, fino alla fine del mondo” (cfr Mt 28,20), quel pane spezzato e condiviso ad ogni S.Messa è il segno che Gesù è costantemente in mezzo a noi.

Ecco allora che abbiamo chiesto ai bambini di 4a elementare di inviarci una foto tenendo in mano un pezzo di pane, per fare memoria dell’Ultima Cena, per ricordarci che Gesù non si è ancora stancato di dirci: “Io ci sono! E tu?”

Venerdì Santo - Donarsi


Il Venerdì Santo si celebra la Passione e la Morte di Gesù, ma proprio quella parola “morte” è la più pericolosa, perché rischia di non farci capire cosa è successo veramente quel pomeriggio sul Monte Calvario. Gesù è un uomo, come noi, come te che stai leggendo… ti piacerebbe che delle persone ti frustassero, torturassero, insultassero e alla fine ti inchiodassero su una croce? No di certo, e neanche Gesù lo voleva, la sera prima pregava il Padre dicendo: “Se puoi allontana da me questo calice(cfr Lc 22,42). Ma Gesù, grazie alla preghiera, ha capito che non andava a morire! La preghiera gli ha permesso di accettare tutto quello che gli sarebbe successo, perché non stava andando a morire… stava per dare la vita!

Dopo l’arresto e la crocefissione quasi tutti gli apostoli scappano, hanno paura, Gesù è morto… ancora una volta non avevano capito il messaggio del loro maestro: è sbagliato dire “Gesù è morto”, la morte è fine, qualcosa che termina. Gesù, invece, ha dato la vita! È un nuovo inizio! È il tempo della Speranza!

Allora ai bambini di 3a elementare abbiamo chiesto una foto con il crocifisso in mano, una foto per dire che Gesù non è morto, Gesù ha dato la vita per ognuno di noi.


Pasqua - "Pasqua è gioia, Pasqua è Luce!"


Il momento più bello e importante di tutto l’anno liturgico, la madre di tutte le feste, è la Veglia Pasquale, la celebrazione in cui i sacerdoti annunciano solennemente CHRISTUS RESURREXIT! Le campane suonano a festa, l’organo da fiato a tutti i suoi registri! Cristo è Risorto! Gesù, la luce del mondo, torna tra noi per non andarsene più!

I bambini di 1a e di 5a elementare sono usciti di casa, nel buoi della notte, con un candela accesa: la Luce che vince le tenebre! E quella fiamma non fa solo luce, ma scalda il cuore di chi le si avvicina!



E proprio quest’ultimo gesto lo possiamo apprezzare ancora di più nella storia di oggi, con i molti malati e le molte vittime di questo periodo, le tenebre sembra che siano scese sul mondo, ma dobbiamo avere bene in mente che tanto più è buio tanto più una candela riesce ad illuminare! In questa Pasqua molte persone sono rimaste sole, ma forse proprio questo, quando potremo tornare ad uscire di casa, ci permetterà di vivere meglio i nostri rapporti, ci renderemo conto che il sorriso di un amico, la carezza di un parente, l’abbraccio dei nostri nonni non sono semplici gesti, ma sono messaggi talmente forti che con le parole non riusciamo ad esprimere… un po’ come quel pane spezzato nell'ultima cena, un po’ come quell'uomo inchiodato alla croce, un po’ come quel sepolcro vuoto! Gesti che ci parlano di un Amore, talmente grande, che a parole non si possono spiegare!



I Catechisti

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