In
questa Pasqua in cui momenti di preghiera, incontri, giochi e tutto
quello che conoscevamo era impossibile da organizzare, abbiamo avuto
l’idea di proporre qualcosa che, nonostante la lontananza, ci
permettesse di essere vicini. Il risultato è un racconto del Triduo
Pasquale fatto di immagini, di volti di bambini e catechisti che,
nonostante fossero tutti a casa propria, si sono ritrovati, grazie
alle loro foto, vicinissimi.
Giovedì Santo - Due colpi di scena
Giovedì
Santo è il giorno in cui Gesù, riunito a tavola con gli Apostoli,
ha deciso di salutarli con due gesti potentissimi, quasi per dirci
che se neanche così riusciamo a capire il suo messaggio, siamo messi
proprio male. Il primo gesto è
la Lavanda dei Piedi: ci ricorda che, per seguire il comandamento dell’Amore, bisogna avere l’umiltà di mettersi al servizio di chi ci sta intorno, indipendentemente da chi sei/che ruolo hai nella società o nella Chiesa. Il secondo gesto è stato l’istituzione del sacramento dell’Eucarestia con cui ci ricorda, ancora una volta, che la sua morte non è la fine: “Io sono con voi ogni giorno, fino alla fine del mondo” (cfr Mt 28,20), quel pane spezzato e condiviso ad ogni S.Messa è il segno che Gesù è costantemente in mezzo a noi.
la Lavanda dei Piedi: ci ricorda che, per seguire il comandamento dell’Amore, bisogna avere l’umiltà di mettersi al servizio di chi ci sta intorno, indipendentemente da chi sei/che ruolo hai nella società o nella Chiesa. Il secondo gesto è stato l’istituzione del sacramento dell’Eucarestia con cui ci ricorda, ancora una volta, che la sua morte non è la fine: “Io sono con voi ogni giorno, fino alla fine del mondo” (cfr Mt 28,20), quel pane spezzato e condiviso ad ogni S.Messa è il segno che Gesù è costantemente in mezzo a noi.
Ecco
allora che abbiamo chiesto ai bambini di 4a elementare di
inviarci una foto tenendo in mano un pezzo di pane, per fare memoria
dell’Ultima Cena, per ricordarci che Gesù non si è ancora
stancato di dirci: “Io ci sono! E tu?”
Venerdì Santo - Donarsi
Il
Venerdì Santo si celebra la Passione e la Morte di Gesù, ma proprio
quella parola “morte” è la più pericolosa, perché rischia di
non farci capire cosa è successo veramente quel pomeriggio sul Monte
Calvario. Gesù è un uomo, come noi, come te che stai leggendo… ti
piacerebbe che delle persone ti frustassero, torturassero,
insultassero e alla fine ti inchiodassero su una croce? No di certo,
e neanche Gesù lo voleva, la sera prima pregava il Padre dicendo:
“Se puoi allontana da me questo calice”(cfr Lc 22,42). Ma Gesù, grazie alla
preghiera, ha capito che non andava a morire! La preghiera gli ha
permesso di accettare tutto quello che gli sarebbe successo, perché
non stava andando a morire… stava per dare la vita!
Dopo
l’arresto e la crocefissione quasi tutti gli apostoli scappano,
hanno paura, Gesù è morto… ancora una volta non avevano capito il
messaggio del loro maestro: è sbagliato dire “Gesù è morto”,
la morte è fine, qualcosa che termina. Gesù, invece, ha dato la
vita! È un nuovo inizio! È il tempo della Speranza!
Allora
ai bambini di 3a elementare abbiamo chiesto una foto con
il crocifisso in mano, una foto per dire che Gesù non è morto, Gesù
ha dato la vita per ognuno di noi.
Pasqua - "Pasqua è gioia, Pasqua è Luce!"
Il
momento più bello e importante di tutto l’anno liturgico, la madre
di tutte le feste, è la Veglia Pasquale, la celebrazione in cui i
sacerdoti annunciano solennemente CHRISTUS RESURREXIT! Le campane
suonano a festa, l’organo da fiato a tutti i suoi registri! Cristo
è Risorto! Gesù, la luce del mondo, torna tra noi per non andarsene
più!
I
bambini di 1a e di 5a elementare sono usciti di
casa, nel buoi della notte, con un candela accesa: la Luce che vince
le tenebre! E quella fiamma non fa solo luce, ma scalda il cuore di
chi le si avvicina!
E
proprio quest’ultimo gesto lo possiamo apprezzare ancora di più
nella storia di oggi, con i molti malati e le molte vittime di questo
periodo, le tenebre sembra che siano scese sul mondo, ma dobbiamo
avere bene in mente che tanto più è buio tanto più una candela
riesce ad illuminare! In questa Pasqua molte persone sono rimaste
sole, ma forse proprio questo, quando potremo tornare ad uscire di
casa, ci permetterà di vivere meglio i nostri rapporti, ci renderemo
conto che il sorriso di un amico, la carezza di un parente,
l’abbraccio dei nostri nonni non sono semplici gesti, ma sono
messaggi talmente forti che con le parole non riusciamo ad esprimere…
un po’ come quel pane spezzato nell'ultima cena, un po’ come
quell'uomo inchiodato alla croce, un po’ come quel sepolcro
vuoto! Gesti che ci parlano di un Amore, talmente grande, che a
parole non si possono spiegare!
I
Catechisti
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