“La bellezza salverà il mondo” scrisse Todorov.
Strano come qualcuno possa aver pensato che una cosa così delicata, così effimera, così personale possa essere il solo mezzo per poter liberare il mondo dai suoi pericoli e diffondere un senso di speranza in grado di farci affrontare ogni situazione avversa. Sia la forza della spada che il timore dell’autorità e persino l’ingegnosità dell’intelletto non sono qualità ritenute capaci di soddisfare un così arduo compito, invece l’ingenua bellezza sì.
E se il mondo non fosse solo la Terra in senso stretto, ma una metafora della nostra stessa vita e si traducesse la parola "bellezza" con la capacità di appagare l'animo e di farci star bene alla sola vista, non avremmo forse una spiegazione del perché la montagna faccia così tanto bene?
Quanta bellezza c’è nell’immensità dei panorami, nella scelta di mettersi in gioco scacciando la pigrizia di stare a letto, nel salutare ogni sconosciuto lungo il sentiero come fosse un nostro fratello invece di vantarsi di non conoscere neanche i vicini di pianerottolo, nello scegliere di volersi così bene da dedicare la giornata a sé stessi, nel tenere lo sguardo alto su immensi cieli azzurri invece che su anguste mura domestiche?
Un po' di questa consapevolezza è intrinseca nel cuore di questa nostra piccola brigata di ragazze e ragazzi che - parafrasando Calvino - ha riconosciuto nell’inferno della vita quotidiana un luogo, quale è la montagna, che inferno non è che per questo ha scelto di farlo durare e di dargli spazio.
Così subito alla prima occasione, nel primo giorno di zona gialla del 2021, abbiamo deciso di goderci una bella giornata sulle nostre Orobie. La meta la conosciamo bene, rifugio Nicola sui piani di Artavaggio, solo che quest’anno la neve ci attende fin dal parcheggio della macchina in quel di Moggio. Il sentiero nel bosco è ben tracciato ed è affascinante camminare in uno stretto canale con oltre un metro di neve che gli fa da argine. Arrivati a destinazione ci sediamo sui tavoli del rifugio, ordiniamo delle birre e tra l’incredulità dei presenti accendiamo il fornelletto da campeggio che ci siamo portati per cucinare la pasta. Non c’è vento e, anche se il termometro segna -14° C, il sole ci scalda con un tenero abbraccio dal quale ci facciamo coccolare il più possibile.
Stiamo così bene che vorremmo restare lì fermi fino al tramonto, ma c’è tutto il ritorno da affrontare e decidiamo di rimetterci in cammino. Il rientro però ci riporta all’infanzia e presi dall’euforia suscitata dalla splendida giornata iniziamo a giocare: c’è chi tira palle di neve, chi tira fuori un sacchetto di plastica per fare da slittino e lasciarsi scivolare e chi disegna angeli con il proprio corpo. La discesa si trasforma in un trionfo di gioia e risate e per un’ora siamo spensierati e felici come bambini. Cosa chiedere di più da una giornata?
Simone Sala
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I sorrisi smaglianti della nostra piccola combriccola in mezzo alla
neve. |
Info Tecniche | |
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Difficoltà
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Escursionisti (E)
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Partenza
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Maggio (LC)
(890 m s.l.m.) |
Arrivo
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Rifugio Nicola
(1870 m s.l.m.) |
Tempo di
percorrenza |
3 h (ascesa)
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Dislivello
positivo |
1000 metri |
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