“Vecchi e vecchie siederanno ancora nelle piazze di Gerusalemme, ognuno con il bastone in mano per la loro longevità. Le piazze della città formicoleranno di fanciulli e di fanciulle, che giocheranno sulle sue piazze”.Zaccaria 8,4-5
La piazza del nostro presepe è viva e ricca di persone, non possiamo immaginare di sostare da soli! Per apprendere abbiamo bisogno di un confronto, per comprendere la nostra vita abbiamo bisogno di qualcuno che possa illuminare quelle che, delle volte, sembrano vie imperscrutabili, per camminare sulla strada della vita abbiamo bisogno di Gesù – luce vera – che, nel Natale, ci ricorda quello che è l’essenziale per l’uomo: l’Amore! Dentro a quel portone, al riparo dal vociare dei mercanti, un Bambino ci attende, ci chiede di andare a trovarlo, quasi invitandoci ad allontanarci dal rumore della piazza per trovare qualcosa di molto più importante, per trovare qualcuno che ci attende sempre a braccia aperte e che noi, a volte, mettiamo in fondo alle nostre priorità.
Ancora due elementi necessitano di essere osservati, il primo, sulla destra, è il lavatoio, che magari ai "più saggi", può ricordare la propria gioventù, quando il bucato lo si faceva insieme ai vicini di casa, agli amici; ecco, quella vasca, può riportarci alla piscina di Siloe in cui il cieco viene mandato a lavarsi il volto dopo l'incontro con Gesù, incontro che gli cambia la vita, che mostra lui un mondo nuovo. Quante volte ci lamentiamo, ci arrabbiamo per ciò che succede intorno a noi, ma non facciamo nulla… probabilmente un po' di queste volte basterebbe "andare a lavarci il viso" e metterci a guardare il mondo con gli occhi del Bambino, con gli occhi dell'Amore, per capire, che, in fondo, siamo noi i primi a dover fare di questo mondo un posto meraviglioso, magari iniziando a parlare di meno e fare di più: in casa, al lavoro, in parrocchia… Donare il proprio tempo agli altri è la cosa più bella che chiunque può fare.
Infine, il pozzo, posizionato in mezzo al presepe, ci riporta ad un altro incontro di Gesù, quello con la Samaritana. Quella donna emarginata diventa testimone dell'Amore, non ha paura dell'incontro e non si tira indietro quando Gesù le racconta ciò che sa di lei. Ecco, quello con Gesù Bambino non è mai un incontro semplice, incontrare il Signore ci riempie di gioia, ma ci impone di sostare con Lui e guardarci dentro: come se volessimo guardare dentro al pozzo, vedere lo specchio d'acqua e cercare la sorgente da cui zampilla. Sostiamo con Gesù bambino, guardiamo la nostra vita riflessa nello specchio d'acqua: cosa vediamo? Qual è la sorgente d'acqua che riempie la nostra vita?
Buon Natale e felice anno nuovo!
I giovani dell'Oratorio
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